Facebook dovrà cancellare contenuti che criticano certi politici

Facebook dovrà cancellare contenuti che criticano certi politici


Il proprietario di Facebook Meta ha perso una causa per diffamazione, giudicata da un tribunale dell'UE, contro un legislatore austriaco.


Anche se l'accordo è piccolo, la sentenza ha importanti implicazioni per la libertà di parola.


L'anno scorso, l'ex politico del partito dei Verdi Eva Glawischnig-Piesczek ha vinto un accordo di 4.000 euro (4.535 dollari) in danni che il tribunale commerciale di Vienna ha ordinato alla società di social media di pagare.


La denuncia riguardava un account fittizio che avrebbe "diffamato" il politico ad un pubblico globale.


Il querelante ha citato che Facebook ha rifiutato di cancellare i messaggi dall'account falso.


Il caso si trascina dal 2016, quando Glawischnig-Piesczek ha chiesto per la prima volta a Facebook di rimuovere una sua foto postata con contenuti "diffamatori". Nel 2019 la massima corte dell'UE ha stabilito che i tribunali nazionali in Europa possono obbligare i social network a rimuovere i contenuti diffamatori in tutto il mondo.


Il tribunale commerciale di Vienna è specializzato in casi di diritto societario che riguardano società con sede in Austria.


Il tribunale di Vienna ha concordato con il querelante che il contenuto diffamatorio era dannoso per l'immagine pubblica di Glawischnig-Piesczek. Il testo del post caratterizzava il legislatore come partecipante ad attività illegali. Il tribunale era d'accordo con l'argomento del politico che ha il diritto di controllare la propria immagine.


Il 9 dicembre 2021 il tribunale di Vienna ha ordinato a Facebook di informare i suoi utenti della diffamazione entro 15 giorni. Facebook deve mettere un banner visibile in cima alla sua home page in Austria per sei mesi ed evitare di pubblicare la foto della querelante con un testo insultante. Il gigante dei social media non ha fatto appello alla sentenza.


Meta ha annunciato che non aggiungerà ulteriori commenti sul caso oltre alla sentenza pubblicata sul suo sito web.


Ora che Glawischnig-Piesczek ha appreso l'identità della donna che ha creato il falso account di Facebook, ha la possibilità di farle causa.


L'avvocato del politico Maria Windhager ha dichiarato che la decisione del tribunale ha segnato un progresso contro l'hate speech. La sentenza di modesta entità dovrebbe inviare un segnale ai grandi social network che hanno la responsabilità di monitorare e rimuovere gli account falsi così come i contenuti diffamatori che possono portare a cause più sostanziali.


sorgente

Scrivi cosa ne pensi

Condividi la tua opinione nel rispetto degli altri. Link e materiale non pertinente sarà eliminato.

Nuova Vecchia