Foto: Olsi Shehu/AA |
I manifestanti hanno chiesto l'intervento delle istituzioni per non continuare ad aumentare i prezzi, mentre chiedono la sospensione dell'imposta sul valore aggiunto su alcuni prodotti alimentari
(Tirana) In Albania continuano le proteste contro l'aumento dei prezzi dei carburanti e dei prodotti alimentari, oltre alla richiesta di sospensione di alcune tasse, con l'appello di attivisti della società civile, riferisce l'Agenzia Anadolu (AA).
Centinaia di manifestanti provenienti da diverse città del Paese si sono radunati inizialmente in piazza "Skënderbej" a Tirana per proseguire davanti alla sede del Primo Ministro albanese sul Boulevard "Dëshmorët e Kombit", dove attivisti e cittadini hanno chiesto di non concedere il prezzo aumenta.
I manifestanti hanno chiesto l'intervento delle istituzioni per non continuare ad aumentare i prezzi, mentre chiedono la sospensione dell'imposta sul valore aggiunto su alcuni prodotti alimentari.
La protesta è proseguita con calma e senza incidenti, nel frattempo alcuni dei partecipanti hanno avvertito che rimarranno nella protesta fino a 24 ore, mentre centinaia di forze di polizia sono state impegnate per i suoi progressi.
Nelle ultime settimane in Albania c'è stato un aumento dei prezzi dei carburanti, toccando un livello record, qualche giorno fa oltre i 2 euro al litro, ma sperimentando ancora ribassi e aumenti dei prezzi dei generi alimentari.
Per quanto riguarda la situazione dei prezzi nel Paese, il governo albanese ha annunciato che verranno adottate alcune misure, come il sostegno agli olivicoltori esentasse, la compensazione per alcune categorie per aumentare i prezzi dei generi alimentari, l'abolizione e la riduzione delle tasse per alcune categorie di salari , sostegno al bilancio per mantenere stabile il prezzo dell'energia elettrica, sulle bollette delle piccole imprese e dei clienti domestici e altre misure.
Dopo l'aumento dei prezzi, il 9 marzo sono iniziate le proteste a Tirana e in altre città del Paese, dove organizzazioni della società civile e cittadini hanno chiesto l'intervento delle istituzioni per impedire ulteriori aumenti dei prezzi o addirittura la loro riduzione.
Il primo ministro albanese, Edi Rama, si è opposto alle proteste, sottolineando che l'aumento dei prezzi è una conseguenza della guerra in Ucraina.
Posta un commento
Condividi la tua opinione nel rispetto degli altri. Link e materiale non pertinente sarà eliminato.