Sergei Lavrov avverte dell'aumento del razzismo anti-bianco negli Stati Uniti

Sergei Lavrov avverte dell'aumento del razzismo anti-bianco negli Stati Uniti


Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov dice che c'è una crescente "aggressione contro i bianchi" negli Stati Uniti e che sta danneggiando gli sforzi per combattere il razzismo.


Lavrov ha fatto i commenti durante un'intervista con scienziati politici che è stata trasmessa dalla televisione nazionale.


"Siamo stati pionieri del movimento che promuove la parità di diritti delle persone di qualsiasi colore della pelle", ha detto Lavrov, aggiungendo che "tutti vogliono liberarsi del razzismo".


Tuttavia, ha sottolineato come sia importante "non passare all'altro estremo che abbiamo visto durante gli eventi 'BLM' (Black Lives Matter) e l'aggressione contro i bianchi, i cittadini bianchi degli Stati Uniti".


Lavrov ha anche insistito sul fatto che le forze all'interno degli Stati Uniti stanno cercando di diffondere una "rivoluzione culturale" in tutto il mondo, costringendo la "diversità" in gola a tutti.


"Hollywood ora sta anche cambiando le sue regole in modo che tutto rifletta la diversità della società moderna", ha detto, etichettandolo come "una forma di censura".



"Ho visto persone di colore recitare nelle commedie di Shakespeare. Solo che non so quando ci sarà un Otello bianco", ha detto Lavrov.


"Vedete che questo è assurdo. Il politicamente corretto portato fino all'assurdo non finirà bene", ha concluso.


Dopo ogni sparatoria di massa, i giornalisti e la sinistra si affrettano a incolpare i bianchi anche prima che il colpevole sia stato identificato.


Nel caso della sparatoria al supermercato di Boulder, questo si è ritorto in modo massiccio dopo che è stato rivelato che l'uomo armato era un immigrato islamico del Medio Oriente.


Dopo la sparatoria di Atlanta, che ha preso di mira i centri massaggi, i media hanno di nuovo scatenato l'isteria sulla "supremazia bianca", nonostante il fatto che le autorità abbiano trovato assolutamente zero prove che l'assalto fosse motivato dalla razza.


Questo ha portato il collaboratore del New York Times Damon Young ad affermare che "la bianchezza è una pandemia" e "l'unico modo per fermarla è localizzarla, isolarla, estrarla e ucciderla".


"Non è stato licenziato dal suo lavoro a The Root e il New York Times ha rifiutato di condannarlo - tali proclami sono ciò per cui lo pagano!" scrive Chris Menahan.


Questa narrazione, in aggiunta alla Teoria Critica della Razza, che insegna che tutti i problemi degli Stati Uniti sono colpa dei bianchi, ha chiaramente creato un'atmosfera in cui l'odio razziale diretto verso i bianchi non solo è tollerato, ma è apertamente incoraggiato.


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