Libertà di espressione: nuove forme di censura contemporanea

 

Libertà di espressione: nuove forme di censura contemporanea

Anne-Sophie Chazaud

Parigi: Editions de l'Artilleur, 2020


Per qualsiasi persona con un minimo di coscienza politica, è diventato chiaro che la nostra espressione e i nostri pensieri, persino la nostra stessa esistenza oggi sono presi in una rete inestricabile di divieti che finisce per essere un attacco alla vita stessa, e, in definitiva, alla vita interiore. La distruzione della vita interiore, come ci ricorda lo scrittore francese Georges Bernanos, è il fine ultimo della civiltà moderna.


Nel suo brillante saggio, Anne-Sophie Chazaud, giornalista francese ed editorialista di Le Figaro, Front Populaire e Marianne, smonta il carattere sistemico delle censure cui siamo sottoposti oggi. Siamo di fronte a censure istituzionalizzate che vengono dall'alto - che sono le leggi e i decreti sull'opinione e l'espressione. Ma i governi - o le aziende GAFA, Google, Apple, Facebook e Amazon - non sono gli unici responsabili della censura. Gli individui hanno ora un ruolo da giocare, trasformandosi in relè infiniti di un nuovo tipo di polizia del pensiero. Non è più l'onnipotente stato totalitario che presiede alla censura, ma la società stessa nel suo insieme, dove ognuno guarda tutti gli altri e viceversa. La pandemia COVID-19 e le misure di controllo sociale che l'hanno accompagnata hanno accentuato questo fenomeno in modo drammatico. Gli agenti dello Stato - poliziotti, personale amministrativo - hanno delegato il loro potere ai privati, dal vicino di casa al ristoratore, incaricati di far rispettare il nuovo ordine sociale. 


La conseguenza di questa situazione è sorprendente: la censura lascia presto il posto all'autocensura, che diventa una seconda natura e un'abitudine profondamente interiorizzata. Non si tratta più di osare di parlare, ma di tacere e di mostrare una facciata di consenso, di tenere le proprie contestazioni per la cerchia molto ristretta della casa, e a volte anche di tenerle per sé, di fronte alla degradazione galoppante delle relazioni sociali, anche all'interno delle famiglie. 


La qualità complessiva del dibattito intellettuale e politico ne risente inevitabilmente. Con un'autocensura generalizzata, necessaria per evitare qualsiasi contraddizione con la narrazione dominante, diventa molto difficile esprimere semplicemente punti di vista diversi in una conversazione. Il conflitto in qualsiasi scambio è ormai considerato un'infamia, quasi una colpa morale. L'argomentazione oppositiva è sistematicamente rifiutata e condannata perché minerebbe il consenso pacifico che ha preso il posto di un progetto e di un'identità collettiva. Di conseguenza, la possibilità stessa di affinare il pensiero attraverso il confronto, la ricerca della verità scompare, portando alla progressiva morte della coscienza interiore. 


La crisi attuale dà particolare rilievo all'analisi di Anne-Sophie Chazaud. Si ritrovano in quest'opera temi noti, ma abilmente rinnovati. La Chazaud è uno spirito libero e raffinato, molto raro in questi tempi, con una penna e uno stile attenti, che è un vero piacere.

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