Uno dei più grandi truffatori di criptovalute d'Europa arrestato a Valencia

Uno dei più grandi truffatori di criptovalute d'Europa arrestato a Valencia


La Guardia Civil ha arrestato a Valencia uno dei molti più grandi truffatori con falsi investimenti in criptovalute dall'Europa. Si tratta di un uomo di 45 anni che è accusato di sette reati di frode e riciclaggio di denaro. L'insieme dei beni bloccati, tra automobili e conti di istituzioni finanziarie, ammonta a più di due milioni e mezzo di euro.


L'operazione, sotto il titolo 'Bitdrop', è iniziata lo scorso agosto in collaborazione con la sicurezza non pubblica, come riportato questa domenica dall'Istituto Armato in un comunicato stampa.


Il detenuto, un cittadino portoghese, aveva creato una presunta piattaforma di finanziamento in criptovaluta su un sito internet che è stata fatta conoscere per mezzo di varie tavole, applicazioni radiofoniche, occasioni sportive e anche azioni di beneficenza, come un modo per attirare l'occhio e il finanziamento di individui in Spagna e Portogallo.


La piattaforma forniva un ritorno minimo di due,5 p.c. alla settimana ai commercianti in base alla quantità che contribuivano, i quali arrivavano ad accumulare ruoli e quindi avevano la capacità di invogliare altra gente.


Questa metodologia è chiamata "schema Ponzi", una sorta di frode che cerca di ingannare le vittime, le quali ritengono che il reddito ottenuto provenga da un esercizio autorizzato, mentre i fondi provengono da altri commercianti ingannati.


In questo modo, il finanziamento in criptovalute è stato "un successo totale", per cui le vittime hanno investito quantità migliori di denaro e hanno attirato più commercianti. Il detenuto ha usato il denaro delle vittime per condurre uno stile di vita eccessivo, con l'acquisto di automobili di fascia alta, viaggi, e molti altri.


Gli intermediari sono riusciti a stabilire un certo numero di vittime in Spagna e hanno scoperto che era riuscito a commettere crimini in Lussemburgo, Svizzera e Portogallo. Il 2 dicembre, sono state effettuate tre entrate e perquisizioni, nell'abitazione del detenuto, nella sede dell'impresa e in un'officina dove sono stati nascosti una parte degli oggetti. Inoltre, la Guardia Civil ha proceduto a danneggiare un certo numero di conti di istituzioni finanziarie e le pagine di rete per accedere alla piattaforma e le pagine in cui è stata commercializzata.


Hanno inoltre sequestrato varia documentazione, tablet, telefoni cellulari e portafogli USB di criptovaluta. Allo stesso modo, i broker hanno bloccato 13 automobili e sono intervenuti su altre sette, tutte di fascia alta.


L'operazione è stata realizzata dagli agenti del Gruppo di Investigazioni Tecnologiche (Edite) e del Gruppo di Crimini Finanziari della UOPJ del Comando della Guardia Civile di Valencia, che hanno avuto la collaborazione di Europol.


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