Fiona Godlee, l'editore del British Medical Journal (BMJ), ha scritto una lettera al CEO di Facebook (Meta) Mark Zuckerberg, rimproverandolo per i protocolli "imprecisi, incompetenti e irresponsabili ... fact-check" della piattaforma di social media che ora sappiamo essere solo uno strumento di censura.
Una delle più antiche e rispettate riviste scientifiche del mondo, The BMJ ha recentemente pubblicato un rapporto intitolato "Covid-19: Researcher blows the whistle on data integrity issues in Pfizer's vaccine trial" che chiama in causa la "scienza" dietro il "vaccino" Wuhan coronavirus (Covid-19) di Pfizer. Poiché il rapporto non elogia indiscutibilmente i vaccini come "sicuri ed efficaci", Facebook ha "controllato i fatti" e ha ritenuto che contenesse "informazioni false".
A partire dal 10 novembre, gli utenti di Facebook che hanno cercato di condividere l'articolo hanno incontrato problemi. Molti non sono stati in grado di condividerlo affatto, mentre altri dicono che il post è stato contrassegnato con un avvertimento che affermava: "Manca il contesto ... I fact-checkers indipendenti dicono che questa informazione potrebbe indurre in errore le persone". Altri ancora sono stati sollecitati con avvertimenti che consigliavano loro di non provare a condividere "informazioni false".
Si scopre che il contraente di Facebook "Lead Stories" era responsabile di tutta questa censura. Dopo aver appreso l'accaduto, Godlee ha fatto a pezzi Zuckerberg, evidenziando i seguenti punti del cosiddetto "fact check" nella sua lettera a lui:
- Non ha presentato alcuna affermazione di fatto che l'articolo del BMJ ha presumibilmente sbagliato.
- Ha usato il seguente titolo senza senso: "Fact Check: Il British Medical Journal NON ha rivelato rapporti squalificanti e ignorati di difetti nelle prove del vaccino Pfizer COVID-19".
- Il primo paragrafo ha imprecisamente etichettato The BMJ come un "blog di notizie".
- Uno screenshot del rapporto di The BMJ che Facebook ha pubblicato con un timbro "Flaws Reviewed" sopra di esso non è riuscito a identificare nulla di falso o non veritiero.
- Ha pubblicato la storia sul suo sito web sotto un URL che contiene la frase "hoax-alert".
- Lead Stories è stata contattata da The BMJ riguardo a questi e altri problemi, ma l'azienda ha rifiutato di fare qualsiasi cambiamento.
- Il BMJ ha anche cercato di contattare direttamente Facebook per rimuovere il "fact check", ma è stato rifiutato.
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