Un nuovo deprezzamento storico della sterlina libanese ha causato, martedì 11 gennaio, un nuovo aumento dei prezzi dei beni di consumo e del carburante. Molte panetterie e negozi di alimentari hanno chiuso i battenti e ci sono state proteste furiose in diverse regioni del Libano.(fonte)
I dimostranti hanno cercato di bruciare l'edificio della Banca del Libano a Hamra, Beirut. Intendono protestare contro il deterioramento della sterlina libanese rispetto al dollaro, ma anche reagire alle accuse di malversazione e riciclaggio di denaro di cui è accusato il governatore della Banca del Libano, Riad Salamé.
I cassonetti sono stati dati alle fiamme anche in Hamra Street e il traffico stradale è attualmente interrotto.
Inoltre, le associazioni di depositanti tra cui "il grido dei depositanti" hanno convocato nuove manifestazioni venerdì alle 10 davanti all'ambasciata francese, indicando che hanno anche presentato una denuncia contro 16 persone, negando qualsiasi politicizzazione di questo caso, in risposta alle parole del primo ministro Najib Mikati che avrebbe minacciato di dimettersi in caso di incriminazione del governatore della Banca del Libano. Najib Mikati ha poi smentito questa informazione pubblicata dalla stampa locale, ma ha detto che la magistratura dovrebbe difendere le istituzioni e non il popolo.
Le associazioni dei depositanti, attraverso questa manifestazione davanti all'ambasciata francese, si rivolgono al presidente della Repubblica Emmanuel Macron, chiedendogli di intervenire, in particolare facendo pressione sulle filiali delle banche libanesi all'estero e sui dirigenti e gli azionisti degli istituti bancari che detengono importanti attività all'estero.
Inoltre, pneumatici sono stati dati alle fiamme davanti alla filiale della Banque du Liban a Tripoli, nel nord.
Fonte: libnanews
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